Allegri: "Le parole non servono. Meglio stare in silenzio. Dobbiamo lavorare tanto..."

30 Ottobre 2021
- di
Arianna Botticelli
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ALLEGRI INTERVISTA - Al termine del match perso contro il Verona, Massimiliano Allegri ha parlato ai microfoni di DAZN. Il tecnico della Juventus ha analizzato il brutto stop dei suoi.

L'analisi del match

"Se c'è stato un confronto... in questo momento le parole non servono a niente, c'è solamente da lavorare, da fare. Siamo in una situazione brutta di classifica, nel senso che abbiamo solamente 15 punti, quindi bisogna prendersi delle responsabilità, bisogna accettare la realtà, che in questo momento siamo una squadra di metà classifica. Solo con uno spirito diverso, con la voglia di vincere qualche contrato in più, ne usciremo fuori, perchè le qualità della squadra ci sono. Così è stato nei primi 20 minuti del primo tempo, per tutto il primo tempo, però da queste situazioni in qualche modo ci tireremo fuori. Ora intanto martedì abbiamo una partita importante che serve per il passaggio del turno, è inutile piangersi addosso che non serve a niente. Serve solo pensare a quello che dobbiamo fare, che è la cosa più importante, poi le cose si sistemeranno. Con i ragazzi parlo, non credo ci sia una grande squadra che abbia vinto senza il rispetto dell'avversario, assolutamente. Tutte le grandi squadre che hanno vinto campionati, difficilmente hanno giocato con sufficienza. Non dico che noi giochiamo con sufficienza, però ci manca quella voglia di fare la lotta, perchè anche il calcio è fatto di contrasti, soprattutto quando le partite sono in quel modo lì. Ho già parlato anche troppo, voi mi fate delle domande, ma non c'è da parlare, c'è solo da stare zitti, ma in silenzio e lavorare. E cominciare a fare delle vittorie". 

Dubbi sulla rosa?

"Non è questione di aspettative, indipendentemente da quello che può essere il valore della squadra, che è ottimo, la differenza è che quando abbiamo avuto paura che avevamo un punto in classifica, abbiamo giocato delle partite da squadra da un punto in classifica. Ora abbiamo 15 punti e bisogna giocare delle partite da squadra da 15 punti in classifica. Il calcio purtroppo non va sempre come uno pensa, ci sono momenti in cui le cose vanno male e bisogna uscirne, reagendo, avendo orgoglio, questa credo sia la cosa più importante".

Gli errori tattici

"Sapevamo di affrontare una squadra che la metteva sul piano della corsa e dei contrasti, in quel momento lì se non riesci a giocare non giochi, comunque ti devi mettere sul piano loro, sullo spirito, sul rincorrere, sul correre verso l'avversario, sull'andargli addosso, poi piano piano la partita va avanti e quando la partita va avanti è normale che le qualità tecniche possono venire fuori. Ma non è che perchè abbiamo la maglia della Juventus dobbiamo per forza battere le squadre di media classifica. Questo no, bisogna guadagnarselo e per guadagnarselo bisogna giocare delle partite con un atteggiamento diverso, con la voglia di fare fatica, perchè questo è il calcio. Il calcio non è  fioretto, il calcio è calcio, ci sono contrasti e quando trovi una squadra come  il Verona ti devi mettere al loro livello. Ma anche domenica col Sassuolo abbiamo perso molti contrasti, molti duelli aerei, e il Sassuolo non è una squadra fisica".

I meriti dell'Hellas

"Non so quanti ne hanno fatti, ma sicuramente ne hanno fatti molti di più. Hanno interrotto molto il gioco, hanno fatto la loro partita, da una squadra che comunque sapeva che per battere la Juventus doveva fare così. Noi pensavamo forse di essere più bravi di loro. In questo momento non lo siamo, bisogna essere onesti, realisti e bisogna solamente lavorare. Tanto le parole non servono a niente. Fortunatamente abbiamo martedì una partita importante e bisogna affrontarla nel migliore dei modi".

La strada per reagire

"Io credo che lo step di oggi sia uno step quasi finale per il campionato, quindi ora pensiamo alla champions e poi sabato avremo la Fiorentina per cercare di tornare alla vittoria in casa. In questo momento tutto si vede negativo, invece bisogna essere lucidi, analizzare quello che va e che non va. Ci sono dei giocatori che sono un pochino più stanchi quindi sta a me capire quelli che dovranno andare in campo per poter fare del loro meglio e per poter dare una mano alla squadra per vincere".

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