PLATINI DYBALA INTERVISTA - Michel Platini, l'indimenticato fuoriclasse bianconero degli anni '80, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Soort in cui parla del nuovo simbolo juventino: Paulo Dybala. Parole al miele quelle di "Le Roi", che certificano ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, l'importanza della Joya in questa Juve. Tra le altre cose Dybala lo ha appena raggiunto sia per presenze – 224 (dove si fermò Platini) – sia per gol (68) – con la maglia della Juventus. Ecco le parole di Platini.
"Non che lo abbia visto tante volte, ma quando lo seguo mi piace, fa sempre belle cose. Dalla corsa, dal dribbling, dai movimenti, io sono Platini e lui è Sivorì, direi. È una punta, possono farlo giocare dove vogliono, gira a tutto campo, ma resta una punta. E segna anche abbastanza. Io ero un centrocampista che faceva tanti gol, un uomo squadra che trascinava. Più di lui. Non che non lo faccia, ma è un attaccante. Da quanto è alla Juve? Evito sempre i paragoni ma posso dire che è messo sicuramente meglio di me in una cosa: ha 40 anni di meno…".
"Sono le leggi del mercato, lei le conosce meglio di me. Però se è rimasto è un bene: per la Juve e per lui. Ma non è Platini, è… maradonesco".
"Ronaldo è così e non può essere messo in discussione. Ci mancherebbe. È un grandissimo fuoriclasse che risolve le partite, che vince e gioca ad altissimo livello da tempo. Stanno bene assieme".
"L'Avvocato non c’è più, non posso fargli dire cose che magari non penserebbe. Però sì… se gli era piaciuto Sivori, penso che avrebbe apprezzato oltremodo Dybala. L’argentino è bravissimo in campo ed è un ragazzo dalla faccia pulita. Sembra proprio una bella persona".