SARRI CONFERENZA STAMPA JUVENTUS LAZIO - Maurizio Sarri, il tecnico della Juventus, ha parlato in conferenza stampa nel post partita del vittorioso match contro la Lazio. Ecco le sue parole.
"Abbiamo fatto una partita con un buon livello di maturità, siamo stati in controllo della partita fino all’erroraccio del rigore. Era una partita in totale controllo, c’è il rammarico di aver vinto solo 2-1 perché il campo ha espresso qualcosa di diverso. Nel finale c’è stata sofferenza emotiva, non materiale perché non abbiamo concesso praticamente niente. L’importante era rimettere attivi nella fase difensiva e non passivi come successo altre volte. I cambi? Erano dovuti perché c’erano giocatori che potevano rischiare qualcosa a livello di incolumità fisica e così abbiamo anche due giocatori che probabilmente possono giocare giovedì perché hanno fatto solo 55 minuti. La difesa a tre? Erano tutte scelte relative a questa partita. Abbiamo alzato Cuadrado, non abbiamo cambiato nulla dal punto di vista tattico. Doughy ha fatto 60 minuti e il timore c’è sempre con lui. Era obbligatorio come il cambio di Ramsey che non poteva fare tutta la partita. Poi nel finale anche per contrastare la loro possibilità che venissero in area con diversi cross abbiamo optato su inserire un altro difensore".
"Ci mancano 4 punti e poi parleremo di obiettivo raggiunto. Sono da sudare e difficili, giochiamo ogni 3 giorni e dobbiamo rimanere sul pezzo. Cristiano Ronaldo è impressionante perché ha un recupero straordinario tra una partita e l’altra, non solo dal punto di vista fisico ma mentale. È un fuoriclasse nei piedi ma anche nella testa. Se si mette in testa qualcosa la determinazione è forte, vediamo se dobbiamo farlo riposare nelle prossime partite".
"Ragione fisica. Ieri Paulo si è bloccato con la schiena durante l’allenamento, oggi stava meglio ma non volevamo rischiarlo. Durante il riscaldamento si è bloccato alla schiena anche Higuain e Paulo era quello che stava meglio, eran in condizioni migliori rispetto a Higuain".
"È un calcio strano. Penso che era palese aspettarselo. Se negli anni precedenti un campionato non è mai stato giocato a luglio qualcosa vuol dire. Non è una situazione ideale però dobbiamo giocarlo e lo giochiamo. I giocatori sono stati fermi, nel periodo del lockdown la mente non si è riposata. Le partite hanno una logica diversa rispetto a prima. Non succede solo in Serie A, vuol dire che ci sono le condizioni fisiche e mentali perché questo possa succedere".