JUVENTUS MILIK NAPOLI DE LAURENTIIS - Nei complicati intrecci del moderno calciomercato, non possono mancare polemiche e accuse originate da strategie opposte, magari incompatibili. Le frizioni tra Napoli e Juventus sulla questione Milik, ad esempio, sono state già sul punto di esplodere qualche giorno fa. Quando il Presidente azzurro De Laurentiis aveva parlato di avvoltoi sui gioielli del Napoli (leggi qui il nostro articolo). L'edizione odierna del Corriere dello Sport riporta in prima pagina l'epilogo forse definitivo della questione: le accuse del patron azzurro alla Juve. Rea, secondo lui, di essersi intromessa col giocatore nell'affare che dovrebbe portarlo alla Roma in cambio di soldi e dei cartellini di Under e Riccardi. Vediamo cosa è accaduto.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso già traballante di De Laurentiis sarebbe stata una telefonata fatta da Pirlo all'attaccante polacco. Una conversazione di cui comunque nessun conosce i contenuti, ma che è bastata per scatenare delle immediate azioni concrete da parte della società partenopea. David Pantak, l'agente del calciatore, è stato convocato a Casteldi Sanfro dal Presidente. Il quale ha ribadito che sebbene la preferenza di Milik sia verso la Juve, l'unica offerta ufficiale pervenuta è quella della Roma. E su quella si sta lavorando. E che se la Juve vuole il giocatore, deve fare un'offerta, altrimenti non ci si siede neppure al tavolo. De Laurentiis ha anche lasciato intendere che sarebbe disposto a perdere Milik a costo zero - mandandolo in tribuna nella prossima stagione, ndr - pur di non cedere ad ingerenze provenienti da Torino.
Quello che sfugge, rispetto allo sfogo di De Laurentiis, è la presunta intromissione della Juve in un affare, quello tra il Napoli e la Roma per Milik, che se andasse a buon fine libererebbe Dzeko alla Juve. Ed il bosniaco ha da tempo scavalcato il polacco nelle preferenze di Pirlo. Probabilmente il patron azzurro ha maturato l'idea che la Juve stesse lavorando ai fianchi il polacco per convincerlo a liberarsi a zero il prossimo anno. Promettendogli di ingaggiarlo con 12 mesi di ritardo. Ma anche qui il disegno appare un pò troppo cervellotico per avere delle basi reali di riuscita...