CHIESA JUVENTUS LECCE INTERVISTA - Queste le parole di Federico Chiesa rilasciate al termine della sfida di Serie A tra Juventus e Lecce nell’intervista ai microfoni di DAZN.
“Sicuramente in questo inizio di campionato abbiamo dimostrato che serve pressing, non aspettare l’avversario. Però è vero che oggi, nel primo tempo, eravamo un po’ sulle gambe. Lì bisogna aspettare e non sbilanciarsi. Col Sassuolo lo abbiamo fatto, andava gestita meglio. Non si può sempre pressare, ma noi cerchiamo di remare su questa strada che vuole il mister. Poi vanno capite le situazioni, serve equilbrio per non ripetere quanto fatto col Sassuolo. Alla fine però contano sempre i tre punti”.
“Si. Diciamo che nel primo tempo c’erano un po’ di scorie, abbiamo giocato pochi giorni fa. Abbiamo analizzato la partita, nei primi 20 minuti è stata un’ottima partita. Siamo propositivi, vogliamo giocare il calcio moderno che vuole il mister. Magari gli errori sono pesati, ma nel secondo tempo abbiamo preso tre punti contro un Lecce che ci era davanti. Erano fondamentali, abbiamo capito il momento”.
“Quando giochi e indossi questa maglia le responsabilità le hai. Siamo alla Juve, c’è una storia grandissima per tutto quello che ha vinto, la responsabilità è tanta. Abbiamo grandi giocatori, grandi leader, dal capitano ad Adrien, giovani che vogliono dimostrare. Siamo partiti con entusiasmo, vogliamo migliorare e arrivare tra le prime quattro per giocare la Champions”.
“C’è bisogno di un miglioramento, quando giochi sulla fascia punti l’uomo, in mezzo ne hai tanti attorno. E’ un miglioramento personale, il mister mi ha detto che devo stare più vicino alla porta e penso di star ripagando la sua fiducia. Con Dusan mi trovo bene, ma anche con Milik, Kean e lo stesso Yildiz. Ma Milik e Kean sono grandi giocatori che ci daranno una mano”.
Con Dusan è speciale, lo conosco dai tempi di Firenze. Lui aveva giocato in Primavera, poi è esploso in prima squadra e io sono andato alla Juve. Poi è arrivato insieme a me. Siamo amici da tempo. Non vi dico cosa gli ho detto, sono cose da campo”.
“Sull’errore nel primo tempo ho mirato l’angolo, anche prima potevo fare meglio. Ho chiuso per non farla toccare al portiere. Prima mi sono arrabbiato con me stesso, potevo fare meglio, ma è un miglioramento che sto facendo in settimana con gli altri. Facciamo le sfide di tiri, ci può solo aiutare”.