Federico Gatti, difensore bianconero, che ha deciso la sfida di Monza a favore della Juventus, è stato premiato al Gran Galà del Golden Boy 2023: ha vinto la Targa Scirea. In zona mista ha parlato ai giornalisti presenti, tra cui il nostro inviato Martino Cardani.
"Sì, è stata un'emozione enorme. La cosa più importante è che ha portato i tre punti e siamo lì attaccati. L'Inter continua a non mollare. Sarà un campionato durissimo, sono una squadra molto forte, ma non ci sono solo loro. Ci sono anche altre squadre, tutte molto attrezzate. Il bacio allo stemma è perché la Juventus mi ha dato tanto, quando mi ha preso mi ha stravolto la vita e quindi sarò sempre grato a questa società".
"È presto, è troppo presto, abbiamo giocato 14 partite ma l'importante è essere lì. Ci sono tante squadre forti: Milan, Roma, Napoli, l'Inter e ci siamo anche noi. Quindi sarà un campionato lungo, ma molto avvincente".
"C'è sempre stata, poi è chiaro che i risultati ti aiutano a lavorare meglio e prendere sempre più consapevolezza. Dobbiamo stare con i piedi per terra perché il campionato è lunghissimo e dobbiamo stare li aggrappati".
"C'è ancora tanto. Ho tanti obiettivi da raggiungere con la Juve quindi c'è ancora tantissimo".
Presto marcherai Bellingham?
"Vedremo".
Allegri dice che ti manca ancora esperienza
"È vero, sono tranquillissimo. Devo ringraziare tanto il mister, perché mi da molta fiducia ed è la cosa più importante per un giocatore. Se pensi che forse ho 40 partite tra Serie A, Europa League e Champions con la Juve, quindi c'è ancora tanta esperienza da mettere".
"È un riconoscimento importante perché conosco la famiglia e quindi fa piacere. Ci sono tante emozioni e ripagano del lavoro che uno fa e poi, ripeto, io conosco la famiglia e quindi mi fa ancora più piacere".
"No. Partita alla pari. Loro sono una squadra molto molto forte Sono i campioni in carica. Osimhen fa paura? È un attaccante fortissimo come lo è Kvaratskhelia. Hanno giocatori molto forti, come Zielinski e Di Lorenzo. Sarà una partita bella, ma durissima".
