JUVENTUS MORATA INTERVISTA - Alvaro Morata è certamente una delle note più liete di questo avvio di stagione della Juventus. Il centravanti, fresco di convocazione con la sua Nazionale, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de ‘El Partidazo’ su Cope e Radio Marca. Ecco le sue parole.
"L’obiettivo di qualunque giocatore è tornare in Nazionale. Un giocatore lavora per cose come questa e soffre quando vede le partite in televisione. Una delle poche cose che mi mancano è vincere con la Spagna. È stato duro non esserci, soprattutto nell’anno dell’Europeo".
"È difficile da spiegare. Mi dà fastidio che ogni cosa che dico debba fare notizia. Non ho mai detto che stavo male all’Atletico, Simeone merita tutto il mio rispetto. Mia moglie non mi sopporta più perché vedo tantissime partite dell’Atletico ed esulto ai loro gol. Sono felice che le cose gli vadano bene. Un giocatore poi deve esaminare le sue opzioni e in quel momento la cosa migliore per me era la Juve. Avevo fatto iscrivere i bambini a scuola a Madrid. È normale che il club cerchi la miglior soluzione, non ho intenzione di dire perché sì o perché no. Mi addolora leggere alcuni titoli che mi prendono in giro perché sono grato ai club in cui sono stato. Ma quando sei piccolo hai sempre una squadra per cui tifi e io sono e sarò dell’Atletico. Voglio che sia molto chiaro che sono grato all’Atletico".
"Era tanto tempo che non giocavo più di sei partite con più di 70 minuti in campo. Sicuramente sono maturato tardi, ma ho imparato da ogni tappa. Una finale di Champions Juventus-Atletico? Lo spero, anche se sarebbe meglio contro un’altra squadra perché contro l'Atletico è sempre difficile segnare".
"Ho sempre avuto un buon rapporto con lui".