CHIELLINI - Giorgio Chiellini è stato protagonista di una lunga intervista con il mensile francese SO FOOT. Il difensore della Juve, tornato decisivo, ha analizzato la sua carriera e le sue caratteristiche, paragonandosi anche ad altri. "Mi fa molto piacere vincere un duello. Quando riesco a bloccare un tiro pericoloso o salvare un gol, ho una scarica di adrenalina. È una gioia diversa dal segnare, non è paragonabile, ma quei salvataggi in partite importanti, li ho ancora dentro di me. Ad esempio, il mio gol segnato contro il Barcellona nei quarti di finale di Champions League mi ha dato molta meno soddisfazione di aver impedito a Harry Kane di segnare all’89° minuto. Per vincere i duelli con gli attaccanti bisogna essere pessimisti e prevedere il peggio. È il prezzo riservato ai giocatori “normali” come me o Barzagli. Attenzione, Andrea è stato un gradissimo difensore, ma noi non abbiamo le qualità da fuoriclasse di Sergio Ramos o Virgil van Dijk. Ho una sorta di sdoppiamento della personalità: sono piuttosto timido e riservato, ma in campo sono capace di tutto pur di vincere".
Chiellini ha anche confermato di aver detto no all'Inter. "Avevo 16 anni, giocavo in serie C nel Livorno. L'Arsenal mi offrì 200 milioni di lire a stagione. Sono stato un folle a declinare quella proposta. Non mi sentivo pronto nemmeno quando mi chiesero di firmare per l'Inter. Non volevo andare da nessuna parte né tradire Livorno. Ritirarmi in uno stadio vuoto? Senza tifosi non è calcio, mancano le emozioni"
Chiosa su Ibrahimovic, protagonista di tanti duelli. "Il mio migliore nemico? Stimo molto Zlatan, ci rispettiamo. Eravamo compagni di squadra, nella mia prima stagione alla Juve. Mai avuto paura di affrontarlo, mai fatto un passo indietro di fronte a lui. Aveva già una forza fisica fuori dal comune. Dopodiché è diventato il “nemico assoluto”, quando è passato all’Inter, poi semplice “avversario” al Milan o in Nazionale. Il migliore nemico della mia carriera è Ibrahimovic, senza dubbio"