JUVENTUS SARRI - Il giorno dopo aver conquistato l'accesso alla finale di Coppa Italia, è tempo di riflessioni in casa Juve. C'è soddisfazione per il passaggio del turno e per la solidità della difesa, ma la sensazione è che giocando così si farà sempre più fatica. Le attenuanti del caso ci sono tutte: lo stesso match contro il Milan, vista l'espulsione di Rebic, ha messo i bianconeri nella condizione di evitare il più possibile quella che sarebbe stata una beffa terribile, cioè prendere gol in superiorità numerica. Magari in contropiede. Archiviate le "scusanti", è però tempo di analisi: capire il perché la Juve sia ripartita così lentamente, come sottolinea La Gazzetta dello Sport oggi in edicola.
Ovviamente da una squadra che dispone di un talento simile, per di più allenata da un tecnico che predilige il gioco offensivo, ci si aspetta un gioco migliore e soprattutto la creazione di un maggior numero di occasioni da gol. A parte la scarsa vena mostrata da Cristiano Ronaldo e Dybala, una delle cause della poca brillantezza della manovra è da ricercare nel momento no di Pjanic, opaco e compassato. Douglas Costa non si è reso protagonista degli strappi che spesso caratterizzano le sue prestazioni, e anche i subentranti, sebbene tutti di qualità come Rabiot e Bernardeschi, non hanno inciso. Sarri deve correre presto ai ripari, soprattutto per ritrovare il gol smarrito: se non segna CR7 la squadra fa fatica ad andare in rete.