AGNELLI JUVENTUS INTERVISTA - Andrea Agnelli, il Presidente bianconero, è stato insignito del premio come miglior Presidente europeo nell'ambito della kermesse Golden Boy 2020 organizzata dal quotidiano Tuttosport. A margine della premiazione il numero uno bianconero, oltre ad aver (ri)aperto il caso legato al rinnovo di contratto di Dybala (leggi qui l'articolo completo), si è soffermato sulla Juve di oggi e sul progetto iniziato con Andrea Pirlo. Non sono mancati i riferimenti al sorteggio di Champions e alla necessità di non sottovalutare l'impegno. Ecco le parole rilasciate da Agnelli dal palco del Golden Boy a Torino.
Il Presidente inizialmente ha voluto ringraziare tutti per il premio ricevuto, dichiarando: "Un premio che ricevo volentieri in nome e per conto di tutti gli uomini e ele donne che lavorano in Juventus. Non otterremmo questi risultati senza lo sforzo e il lavoro di tutti. Dove vedo la Juve tra 9-10 anni? La riflessione che dobbiamo fare è legata al momento della nostra industria dopo la pandemia, prevedere 8-9 miliardi in meno per tutto il movimento fa capire che cosa ha significato sulla pelle dei club questo momento che stiamo vivendo. Poi bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno, vedo tanto interessi di istituti finanziari nel nostro settore. Immagino la Juve tra dieci anni a primeggiare in Italia e in Europa".
"I ragionamenti con Pirlo iniziano tempo indietro, ci ha da subito affascinato con le sue idee che poi sono quelle che avete pubblicato tutti con la sua tesi a Coverciano. Sono idee che catturano. È stato belle vedere come ha costituito lo staff. Il loro è un lavoro all'unisono quando si scende in campo: c'è attenzione, modernità, umanità. Il calcio poi lo si giudica dai risultati. Quando leggo le cronache di questi giorni siamo passati dalle stelle alle stalle con una facilità disarmante".
"Con un minimo di superstizione, pensavamo di mettere Bonucci su uno sgabello. Sono un paio d'anni che usciamo da sorteggi favorevoli e poi siamo stati fuori dalla competizioni. Non bisogna abbassare la guardia, basta un minuto di deconcentrazione e sei fuori. Il Porto? Affrontiamo un avversario con grande storia europea. Avversario di grande blasone, sono paesi che vanno aiutati. Noi abbiamo squadre in giro per l'Europa con grandissima tradizione e storia che fanno fatica, ma affrontiamo una delle realtà più importanti".
"Il suo senso dell'umorismo è quello che nessuno si aspetterebbe e noi apprezziamo nel quotidiano".