ALLEGRI JUVENTUS LICENZIAMENTO ESONERO - Dopo le insistenti voci di un imminente esonero di Allegri da parte della Juventus, spunta in queste ultime ore un'ulteriore ipotesi presa in considerazione da parte della società bianconera, e cioè quella del licenziamento per giusta causa dell'allenatore livornese, dato il suo comportamento nel finale e nel post partita della finale di Coppa Italia, valutabile come "altamente lesivo" nei confronti dell'immagine della società bianconera.
I rapporti tra la Juventus e Massimiliano Allegri sembrano diventare, nelle ultime ore, sempre più roventi. Se infatti nella giornata di ieri e questa mattina si rincorrevano sempre più insistenti le voci di un esonero senza nemmeno attendere la fine della stagione, con un possibile traghettatore sulla panchina bianconera per le ultime due partite di campionato, è delle ultime ore la notizia secondo cui la Juventus starebbe valutando con i suoi legali un'altra possibilità, quella del licenziamento per giusta causa.
Quest'ultima possibilità sarebbe percorribile sulla base del comportamento di Allegri nel finale e soprattutto nell'immediato post partita della finale di Coppa Italia di mercoledì scorso, quando l'allenatore livornese avrebbe tenuto un comportamento "altamente lesivo" sia per il codice etico che per l'immagine della società bianconera. Allegri, infatti, come riportato da vari testimoni e organi di stampa, avrebbe sia danneggiato alcune luci di un set fotografico preparato dall'agenzia LaPresse, sia aggredito, almeno verbalmente, il direttore di Tuttosport Guido Vaciago.
Comportamento ritenuto assolutamente inaccettabile per la dirigenza juventina, che avrebbe dunque deciso di consultare i proprio legali sulla possibilità di applicare l'art. 2119 del libro quinto del Codice Civile, quello che regola appunto il licenziamento per giusta causa. Se dovesse essere percorribile questa soluzione, la Juventus potrebbe dunque "liberarsi" di Allegri senza dover corrispondere all'allenatore l'ultimo anno di contratto, ovvero di risparmiare circa 13 milioni lordi, che invece gli sarebbero dovuti nel caso di esonero da parte della società di via Druento.
