BERGOMI JUVENTUS INTER - Cresce l’attesa per la finale di Coppa Italia tra Juventus e Inter. Giuseppe Bergomi è stato raggiunto dai microfoni de La Gazzetta dello Sport con i quali ha cercato di analizzare come le due squadre e i rispettivi tecnici di approcceranno a questo match. Queste le sue parole.
"Tra Inter e Juve non c'è un favorito, ma all'80% il campionato lo vince il Milan. La squadra di Pioli è in flusso, sa ciò che vuole e come andarselo a prendere".
"A parte la partita di Bologna, Brozovic e compagni hanno fatto bene in tutte le ultime uscite. La finale di Roma fa storia a sé. Semmai vale il discorso inverso. Se l'Inter non dovesse vincere la Coppa, potrebbe poi accusare il colpo domenica sera a Cagliari, contro una squadra rinata grazie al gol di Salerno al 99' e costretta a sua volta a vincere. Se Handanovic alzerà la Coppa, credo che poi l'Inter supererà Cagliari e Sampdoria. Altrimenti...".
"Quando lotti su tutti i fronti, questo rischio c'è. Penso anche al Liverpool, fortissimo e come l'Inter capace di vincere la Supercoppa, ma a rischio secondo posto in Premier e con una finale di Champions non certo scontata. Comunque, meglio arrivare in fondo su tutti i fronti che essere protagonista su uno solo".
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"I toscani possono mettere in difficoltà chiunque, ma alla lunga sono un po' leggeri. Credo che l'Inter l'avrebbe ribaltata anche senza l'autogol di Romagnoli. I nerazzurri stanno molto bene, sono pronti per la Juve".
"La sconfitta però la rende pericolosissima perché avrà voglia di rifarsi. Col Genoa tra l'altro ha sprecato molto. Nella sua difficoltà di proporre gioco, la Juve è molto solida dietro e ha diverse soluzioni in attacco. Forse un po' meno in mezzo al campo".
"L'Inter ha giocato meglio in ottobre e in Supercoppa. Nell'ultimo confronto, quello di inizio aprile che ha rimesso in pista la squadra di Inzaghi, Allegri sapeva di giocarsi le ultime chance scudetto e, consapevole anche delle difficoltà degli avversari, ha messo in campo la Juve più offensiva di tutta la stagione, con Cuadrado, Dybala, Morata e Vlahovic dal 1'. Se i bianconeri avessero vinto, poi non avrebbero perso punti contro Bologna e Genoa. Quel giorno invece hanno aggredito l'Inter e per la prima volta tenuto la difesa alta. Ma non credo che sia un atteggiamento replicabile mercoledì. Mi sbaglierò ma almeno una delle tre punte stavolta partirà dalla panchina".
"Per un tratto di stagione è stato l'uomo in più. Pur giovane, è esperto e tecnico. Anche in marcatura è cresciuto, poi come i compagni può andare in difficoltà a campo aperto. Ma lo stesso succede ai difensori della Juve. Non a quelli del Milan, che sono più veloci. De Vrij avrà uno dei compiti più delicati, in marcatura su Vlahovic. In questo momento tutti criticano Dusan perché non segna, ma lui fa tante cose utili. La chiave è impedirgli di girarsi e vedere la porta. De Vrij avrà un ruolo chiave".
"Lo juventino è un po' in affanno, mentre Lautaro è caldo. Se gli porti il pallone in area, diventa micidiale. Il primo gol segnato contro il Milan è pazzesco. Sembra stare meglio di Vlahovic, ma in una finale tutto si azzera. Per questo penso che sarà una partita 50-50, in cui a decidere più che un singolo o un duello sarà l'atteggiamento del gruppo. Vincerà chi rifiuterà la sconfitta, chi leggerà meglio i momenti della gara e saprà soffrire insieme, trovando lo spiraglio giusto per colpire".