CALVARESE ARBITRI JUVENTUS INTER - L'ex arbitro Gianpaolo Calvarese ha rilasciato una lunga intervista a Tuttosport dove spiega come il derby d'Italia Juventus - Inter, sia si un grande stimolo per gli arbitri poterla dirigere, ma anche di come sia estremamente difficile da gestire.
"Certamente, ambire alle partite più belle è da arbitro. Speri nella designazione, da mercoledì a domenica sera l'idea continua a sembrarti bella, poi arriva la gara e, una volta in campo scopri che l'unico obiettivo è finirla bene. Insomma, non è certo una partita che ti godi. Per esempio, Guida, che arbitrerà domenica, ha l'abitudine di chiudere la riunione prepartita con gli altri arbitri dicendo: "Ragazzi mi raccomando, divertiamoci". Ecco, io non sono d'accordo in generale, perché non mi sono mai divertito, è stato sempre un lavoro da affrontare con la massima concentrazione, mi sono divertito dopo se andava bene la partita. ma Juventus - Inter non è certo una partita da...divertirsi".
"Credo di si, per vari motivi. Un problema mediatico: è un evento planetario, numeri incredibili, quasi un miliardo di potenziali telespettatori. E poi per motivi di tifo, perché un terzo d'Italia tifa Juve e gli altri due terzi al di là della loro squadra del cuore, sono tendenzialmente antijuventini. Anche Roma - Lazio è difficile e la guardano in tanti, ma a fare il tifo sono solo romanisti e laziali. Juve - Inter la gurdano tutti e tutti si schierano fra juventini e antijuventini. L'agonismo è estremo e i calciatori avvertono questo clima: sia la pressione mediatica, sia la storia della partita, alzano alle stelle il livello agonistico".
"Si, mi fa piacere e ammetto che fu una prestazione con qualche errore. È un bene che adesso si possa dire e ammettere. Una volta era un tabù, che per fortuna è stato superato. Non ho gestito al meglio la gara del 15 maggio 2021, fu comunque un momento di crescita e non trovo un' onta ammettere gli errori che non volevano avvantaggiare nessuno. Bisogna aver fiducia negli arbitri, anche se sbagliano, ed eliminare la dietrologia per incentivare la cultura calcistica".