Causio: "Juventus è educazione e rispetto. Il patteggiamento mi lascia perplesso"

9 Giugno 2023
- di
Redazione JN
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Franco Causio
Tempo di lettura: 2 minuti

CAUSIO INTERVISTA JUVENTUS- Franco Causio, ex bianconero, ha rilasciato un'intervista a TuttoSport in cui ha parlato di Juventus. Vincitore di 6 Scudetti con la Vecchia Signora e del Campionato del Mondo 1982 con l'Italia, ecco le sue parole di commento alla stagione bianconera.

Le parole di Causio in un' intervista in cui parla di Juventus

Causio sul vivere la Juventus

"La Juventus a me ha insegnato, come a tanti altri, a essere uomo. Juventus è educazione e rispetto, Juventus vuol dire vittoria: la frase famosa di Boniperti la dice lunga".

Causio sulla stagione tormentata della Juventus

"Era già un’annata anomala per il Mondiale, tanti giocatori sono tornati cotti o mezzi infortunati. Il Napoli ha fatto un campionato a sé, ma la Juve con i 10 punti tolti ne ha fatti 73. Quanti ne hanno fatti l’Inter, il Milan, la Lazio? Nonostante quello che è successo, a partire dagli infortuni: Pogba non lo ha mai avuto, Di Maria saltuariamente, Chiesa è entrato e uscito e non è ancora il vero Chiesa, Vlahovic ha avuto la pubalgia, Alex Sandro e Bonucci problemi... Allegri non ha mai potuto schierare la squadra che aveva in mente e oltre all’allenatore ha dovuto fare anche il dirigente e non è facile. Il patteggiamento mi lascia perplesso: quando leggo Paratici 4 punti, Nedved 3 punti, cosa c’entrano? E poi psicologicamente i punti tolti ne sono costati altri. Se mezz'ora prima della partita, come a Empoli, togli a una squadra 10 punti va in campo distrutta. Io avrei detto che psicologicamente non era pronta per giocare e non sarebbe scesa in campo. Nonostante tutto, senza penalizzazione, la Juve sarebbe entrata in Champions".

Causio sul rendimento dei giocatori della Juventus

"Da certi giocatori mi aspettavo di più, anche Allegri qualche errore lo ha fatto, ma con tutto quello che successo la stagione per me è positiva. Ora bisogna ripartire da un’analisi profonda sui giocatori: ripartirei dai giovani, quelli che rientrano come Cambiaso, Rovella, De Winter, Kulusevski, e quelli che ci sono come Fagioli, Miretti, Iling. Come fece Boniperti con noi negli anni Settanta".

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