JUVENTUS MORATA - Alvaro Morata non ha mai dimenticato la Juventus, così come i tifosi bianconeri non hanno mai messo da parte l'affetto nei suoi confronti. Sentimenti, però, che non hanno evitato le perplessità al momento del suo ritorno a Torino. Andrea Pirlo aveva bisogno di un numero 9 e i nomi che si erano fatti, almeno sulla carta, potevano essere molto più appetibili dello spagnolo. Dzeko era il preferito dell'allenatore, Suarez il grande sogno che faceva già battere i cuori dei sostenitori juventini. E invece è (ri)arrivato Morata che, dopo una prima presenza contro la Roma che aveva fatto pensare al peggio, è diventato implacabile. L'ex Atletico Madrid ha messo a segno 6 reti in 7 partite, 2 in campionato e ben 4 in Champions League; il tutto incorniciato anche da due assist. Ma non è tutto, perché Alvaro è salito alla ribalta per il suo rapporto complicato con il Var. Sono stati infatti 5, fino a questo momento, i gol che la tecnologia gli ha cancellato spesso per dei fuorigioco millimetrici; e di questi addirittura tre nella sola partita contro il Barcellona.
Le ultime due marcature di Morata sono arrivate nel mercoledì di Champions League. In terra ungherese, contro il Ferencvaros, lo spagnolo si è eretto nuovamente a cannoniere della Juventus segnando prima da rapace d'area di rigore e poi con uno splendido tiro a giro di prima dal limite dell'area. Doppietta che gli ha permesso di arrivare a quota 10 in Champions con la maglia bianconera, raggiungendo Mario Mandzukic in questa speciale classifica. In totale sono 33 e superate due leggende juventine, ferme a 32, come Mauro Camoranesi e Gaetano Scirea. Morata ha dimostrato nuovamente di essere l'uomo giusto per la frmazione di Pirlo, il numero 9 in cui far culminare il gioco bianconero. Dalle esperienze a Madrid e al Chelsea, Alvaro è tornato più maturo e con un bagaglio di esperienza maggiore che è pronto a mettere a disposizione della squadra.
Eppure Morata è tornato a Torino con la nomea del "rimpiazzo", proprio perché tra gli obiettivi della Juventus per l'attacco non sarebbe stato tra i primi della lista. In cima alle preferenze della dirigenza c'era quell'Edin Dzeko che aveva già chiuso l'armadietto di Trigoria e prenotato il primo volo direzione Piemonte; il tutto poi saltato per il mancato approdo alla Roma di Arek Milik. Ecco poi spuntare Suarez, salvo poi doverci rinunciare a causa dei noti problemi con il passaporto. E così, con il tempo che scorreva, la Juventus si è fiondata su Morata. Un colpo, certamente studiato e ponderato dal club, ma arrivato per "caso o per fortuna". C'era chi già lo additava come la classica minestra riscaldata, ma adesso in casa bianconera ecco un bomber da 6 gol in 7 partite.
Emanuele Catone