Da "rimpiazzo" a bomber imprescindibile: il Morata 2.0 ha già convinto tutti, altro che minestra riscaldata

5 Novembre 2020
- di
Redazione JN
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JUVENTUS MORATA - Alvaro Morata non ha mai dimenticato la Juventus, così come i tifosi bianconeri non hanno mai messo da parte l'affetto nei suoi confronti. Sentimenti, però, che non hanno evitato le perplessità al momento del suo ritorno a Torino. Andrea Pirlo aveva bisogno di un numero 9 e i nomi che si erano fatti, almeno sulla carta, potevano essere molto più appetibili dello spagnolo. Dzeko era il preferito dell'allenatore, Suarez il grande sogno che faceva già battere i cuori dei sostenitori juventini. E invece è (ri)arrivato Morata che, dopo una prima presenza contro la Roma che aveva fatto pensare al peggio, è diventato implacabile. L'ex Atletico Madrid ha messo a segno 6 reti in 7 partite, 2 in campionato e ben 4 in Champions League; il tutto incorniciato anche da due assist. Ma non è tutto, perché Alvaro è salito alla ribalta per il suo rapporto complicato con il Var. Sono stati infatti 5, fino a questo momento, i gol che la tecnologia gli ha cancellato spesso per dei fuorigioco millimetrici; e di questi addirittura tre nella sola partita contro il Barcellona.

Ferencvaros Juventus, ancora due gol per Morata: Pirlo non può farne a meno

Le ultime due marcature di Morata sono arrivate nel mercoledì di Champions League. In terra ungherese, contro il Ferencvaros, lo spagnolo si è eretto nuovamente a cannoniere della Juventus segnando prima da rapace d'area di rigore e poi con uno splendido tiro a giro di prima dal limite dell'area. Doppietta che gli ha permesso di arrivare a quota 10 in Champions con la maglia bianconera, raggiungendo Mario Mandzukic in questa speciale classifica. In totale sono 33 e superate due leggende juventine, ferme a 32, come Mauro Camoranesi e Gaetano Scirea. Morata ha dimostrato nuovamente di essere l'uomo giusto per la frmazione di Pirlo, il numero 9 in cui far culminare il gioco bianconero. Dalle esperienze a Madrid e al Chelsea, Alvaro è tornato più maturo e con un bagaglio di esperienza maggiore che è pronto a mettere a disposizione della squadra.

L'arrivo per "caso"

Eppure Morata è tornato a Torino con la nomea del "rimpiazzo", proprio perché tra gli obiettivi della Juventus per l'attacco non sarebbe stato tra i primi della lista. In cima alle preferenze della dirigenza c'era quell'Edin Dzeko che aveva già chiuso l'armadietto di Trigoria e prenotato il primo volo direzione Piemonte; il tutto poi saltato per il mancato approdo alla Roma di Arek Milik. Ecco poi spuntare Suarez, salvo poi doverci rinunciare a causa dei noti problemi con il passaporto. E così, con il tempo che scorreva, la Juventus si è fiondata su Morata. Un colpo, certamente studiato e ponderato dal club, ma arrivato per "caso o per fortuna". C'era chi già lo additava come la classica minestra riscaldata, ma adesso in casa bianconera ecco un bomber da 6 gol in 7 partite.

Emanuele Catone

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