DANILO INTERVISTA JUVENTUS ALLEGRI- Il difensore brasiliano e capitano della Juventus, Danilo, ha rilasciato un'intervista a Forbes. L'argomento della lunga intervista è, ovviamente, quello che sta accadendo in casa bianconera. Ecco le sue parole, anche su Massimiliano Allegri.
“Nel calcio, come nella vita, la resilienza è la cosa più importante. Un momento sei basso e quello dopo sei alto, è una ruota che continua a girare. Devi capire che quando sei sul fondo, devi macinare chilometri e rimanere concentrato se vuoi tornare in cima".
“Per quanto riguarda il campo, Pep (Guardiola) pensa al calcio in modo completamente diverso nei movimenti e nell'occupazione dello spazio. Ora che sto invecchiando, approfitto dei suoi insegnamenti su come correre in modo più intelligente e aiuto anche i miei compagni a muoversi meglio. Per quanto riguarda la gestione della squadra fuori dal campo Allegri è senza dubbio il più intelligente”.
"Tutti hanno visto quello che ha fatto in campo, ma è quello che ha fatto nella quotidianità, la sua empatia e il modo in cui interagiva con le persone intorno a lui che mi hanno davvero impressionato. È diventato il mio idolo nel calcio. La gente pensa che i leader debbano sempre parlare ad alta voce, dare consigli a tutti. Ma non è del tutto vero. In effetti, uno degli aspetti più importanti è l’ascolto.”
"Cosa c'è nel mio futuro? Juventus e Brasile. Questo lavoro non ti permette di staccare la spina mentalmente. Pensando a quello che verrà dopo il calcio, ti senti un po' spaventato perché finora è tutto quello che sapevi. All’improvviso, la tua vita deve cambiare. La prima cosa che farò dopo il calcio sarà iscrivermi all’università e studiare Psicologia Clinica. Voglio farlo per concentrarmi sulla mia crescita personale e allo stesso tempo aiutare chi mi sta vicino nei progetti che ho avviato".
"Una cosa abbastanza divertente? Stavo proprio parlando con Timothy (Weah ndr.) e Wes (McKennie ndr.) di cosa faremo dopo il calcio, e hanno detto che mi vedono come un oratore motivazionale in futuro. Ma vediamo: è troppo presto per dirlo".
"Ho lanciato 4 anni fa Voz Futura (produce contenuti multimediali ndr.). È un progetto molto entusiasmante, perché unisce iniziative sociali positive con il business. Sono davvero felice di come sta andando. E non vedo l'ora di investire sempre più tempo e risorse una volta che smetterò di giocare".
"Dobbiamo capire che senza il calcio, molti di noi non sarebbero arrivati in questi posti. Ora dobbiamo restituire influenzando le persone a essere migliori. La mia società Futuro Redondo aveva l'obiettivo iniziale di togliere i ragazzi dalla strada. Era il sogno di mio padre. E poi è diventato anche mio. Ogni anno sempre più ragazzi chiedono di unirsi a Futuro Redondo e vorremmo poterli accogliere tutti".
“Durante i miei primi 10 mesi al Porto, pensavo ogni giorno di tornare a casa. Non riuscivo ad abituarmi alla nuova cultura, clima, ambiente, e avevo appena 20 anni. Ma la cosa peggiore è che non ho esternato questa paura: non ne ho parlato con nessuno, cosa che farei sicuramente se potessi tornare indietro.”