De Ligt: "Bonucci e Chiellini sono un punto di riferimento"

2 Ottobre 2021
- di
Redazione JN
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DE LIGT JUVENTUS INTERVISTA - Il difensore della Juventus e della nazionale olandese Matthijs De Ligt è stato intervistato da DAZN: ecco le sue parole sul tecnico Allegri e sul rapporto con i due mostri sacri della difesa bianconera: Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini.

Juventus, l'intervista a De Ligt

"Allegri è un allenatore con grande esperienza che sa di calcio, che ha vinto tanto con Juventus e Milan. Sono contento che lui sia il mio allenatore adesso, questo è molto importante per migliorare. Tatticamente mi aiuta tantissimo, lui ha quest'idea di giocare per tutti i novanta minuti con la giusta mentalità, per vincere la partita. Non è importante se giochiamo un calcio bello o brutto, l'unica cosa che conta è vincere. Ho parlato tantissimo con Bonucci e Chiellini, loro sono un riferimento molto grande per le vittorie che hanno ottenuto con la Juventus e l'Italia. Io ho tanta forza fisica e ho un buon feeling con la palla, ma mi hanno consigliato di stare concentrato e tranquillo per tutta la partita: questo lo sente anche la squadra, con la tranquillità tutte le squadre giocano meglio".

Sulle critiche ricevute

"Secondo me nel calcio la critica è normale, io sono colui che critica di più la mia persona. E' importante avere questa idea su cosa bisogna fare per migliorare, poi è normale che ognuno preferisca ricevere dei complimenti. La critica però è normale, tutti dobbiamo imparare e a volte può essere anche costruttiva".

La carriera "alternativa" di De Ligt

"Se non avessi fatto il calciatore sarei diventato un pallavolista -ride, ndr -. Tutti sottolineavano, soprattutto il primo anno, i miei interventi con la mano. A dire la verità non lo so, ho sempre pensato di fare il calciatore, ho fatto tutto per diventarlo e sono contento di com'è andata. I miei genitori tennisti? Sì, ho giocato a tennis per sei-sette anni: mi piaceva ma non come il calcio, il mio amore. Mi è sempre piaciuto giocare con gli amici. Il tennis è uno sport troppo individuale, mi piace di più giocare con la squadra".

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