GALEONE INTERVISTA JUVENTUS- L'ex tecnico Giovanni Galeone, mentore di Massimiliano Allegri e Gian Piero Gasperini, ha parlato in una lunga intervista a Tuttosport in vista di Juventus Atalanta, ventottesima giornata della Serie A 2024. Ecco le sue parole.
"Allegri e Gasperini sono in assoluto tra i migliori tecnici in circolazione. Ho avuto entrambi da giocatori e già allora erano due allenatori in campo. Sia Max sia Piero avevano la grande qualità di saper leggere la partita a gara in corso, capendo subito dove poter far male agli avversari"
"Gasp è più metodico, a tratti spigoloso ma molto concreto e attento in tutto quello che fa. Fin da ragazzo ha sempre avuto un carattere forte; mentre Max era più fantasioso. L’ha un po’ persa quella fantasia da allenatore ultimamente, che peccato…".
"A Max. Gian Piero già a Pescara voleva decidere tutto. Ancora un po’ era lui che dava consigli a me (ride, ndr). Gasp era rognoso negli allenamenti: me lo ricordo maniacale sui movimenti della fase difensiva, si spendeva molto nel parlare ai compagni dando indicazioni sul come muoversi in campo".
"Max non ha molta qualità tecnica a disposizione per sviluppare un certo tipo di gioco. Ha giocatori di forza e potenza come Chiesa, quando sta bene, e Kostic. Sugli esterni non ha gente che salti l’uomo facilmente e dotati di grande dribbling per creare superiorità numerica. In mezzo gli manca un totem. In passato l’ho martellato di prendere Milinkovic Savic e Berardi, perché gli servivano giocatori del genere. Per la Juve sarebbero perfetti Gnabry (Bayern) o Saka (Arsenal), ma costano…".
"Un buon giocatore, gli farebbe comodo anche se ha già 30 anni. Magari si può trovare qualcuno di più giovane in giro per l’Europa".
"Il pregio di Max è l’equilibrio e la tranquillità che mette nelle cose che fa. È sempre sereno, a volte sembra quasi quasi che se ne fotta. Difetto? Deve ammettere che qualche volta può sbagliare nelle scelte. Ogni tanto glielo dico sui cambi…".
"Per anni ogni volta che faceva una sostituzione, cambiava la partita e vinceva. Adesso fa più fatica: d’altronde se in panchina hai giocatori meno forti di quelli che giocano, diventa dura trovare la svolta coi cambi. Rischi di peggiorare…".
"Non è facile per lui. Lo attaccano di brutto in questo momento, ma 6 scudetti non si vincono per caso. Sta puntando tanto sulla fase difensiva, perché è l’unico modo con questa rosa per arrivare alla vittoria. Non a caso adesso che in difesa sgarrano e iniziano a prendere diversi gol, son venuti meno i risultati".
«Devono tenere Rabiot e aggiungere almeno 4 giocatori di quelli bravi per avvicinarsi all’Inter. Manca chi tira e segna da fuori area. Un difensore forte, un centrocampista con gol e assist nei piedi, un paio d’esterni che saltino l’uomo. Solo così potrà far giocare la squadra più offensiva e portare tanti palloni in area a Vlahovic, che alla lunga la butta dentro anche se con Inter e Napoli si è mangiato qualche gol».
"Max è rimasto alla Juventus, nonostante avesse richieste molto allettanti. Quando ha rifiutato il Real Madrid l’ho chiamato e gli ho detto: “Ma come cacchio fai?”. Negli anni scorsi ha detto no a Chelsea e Psg. I francesi mi avevano chiamato per provare a convincerlo, ma non c’è stato niente da fare: lui voleva stare alla Juve. Al di là di tutto i tifosi dovrebbero apprezzare la scelta di rimanere in un momento tosto per il club e in cui era rimasto da solo. Nel gioco si può certamente migliorare, anche grazie agli interventi sul mercato".
"Lo sento molto sereno. Stanno portando avanti il progetto giovani con ingaggi ridotti: un piano scelto dalla società e sposato in pieno da Max. Se si qualifica alla Champions League, ha fatto bene e centrato il traguardo richiesto. Oggi il divario con l’Inter è però troppo ampio: per lo scudetto servono rinforzi".
«La Juve aveva 18 punti di vantaggio ed era nettamente al sicuro, adesso ne ha 10 ma domenica è uno scontro diretto: se la Juve batte l’Atalanta, è fatta. Le servono ancora 12-13 punti da qui alla fine, a 70 c’è la certezza della Champions».