GRIFO FRIBURGO JUVENTUS INTERVISTA - I sorteggi degli ottavi di Europa League hanno decretato che la Juventus sfiderà il Friburgo. La Gazzetta dello Sport ha raccolto le parole di Vincenzo Grifo, centrocampista del club tedesco. Di seguito in estratto dell’intervista.
“Chiaro. Noi non siamo il Bayern o il Borussia Dortmund, anche se anno dopo anno stiamo facendo bene con una certa costanza in Bundesliga. Siamo anche stati primi e secondi per qualche settimana, ora lottiamo per l’Europa”.
“In campo, il collettivo. Non abbiamo i giocatori migliori, ma ognuno sa che deve dare una mano al compagno e lavorare per la squadra. Siamo molto uniti. Fuori dal campo, l’ambiente: Friburgo non è una città molto grande, i tifosi sono sempre vicini e anche il nostro allenatore (Christian Streich, ndr), che è della zona, conosce tutti perché è qui dal 1991”.
“Fortuna (ride, ndr). In realtà, mi sentivo molto bene già dalla preparazione estiva. A volte ci sono annate in cui ti infortuni o non ti riescono le cose e poi ti innervosisci. A me, invece, sta venendo tutto in modo naturale. Vado in campo esclusivamente per aiutare la squadra, non penso nemmeno a far gol eppure. Però dobbiamo ancora analizzare Szczesny e la difesa bianconera sui piazzati.
L’importante è andare sul pallone senza pensare troppo. Poi serve anche studiare: io ho guardato tanti video degli specialisti del passato, Alessandro Del Piero e Pirlo su tutti”.
“Beh, dopo la partita contro il Nantes la risposta non può che essere una: Di Maria. La Juve ha tanti calciatori fortissimi, ma lui è un campione del Mondo, giocatore sensazionale. Non sarà facile fermarlo.
Non credo che la Juve pensi solo a difendersi. Anzi, noi dovremo concentrarci molto sulla nostra fase di contenimento, perché ha tantissimo talento davanti e non sarà facile limitare i vari Vlahovic, Di Maria, Chiesa, Kean. E Rabiot…”.
“Per me è un trequartista aggiunto. Ha una capacità d’inserimento unica. Ecco perché non penso che la Juve sia una squadra difensiva”.
“Sarei contento di salutarlo. Ho sempre avuto come sogno quello di vestire la maglia azzurra e, se ci sono riuscito, è anche grazie a lui.
Ora pensiamo a difendere il titolo di campioni d’Europa. Per me, italiano nato e cresciuto in Germania, è sempre un onore”.