BONUCCI JUVENTUS INTERVISTA - L'ex capitano della Juventus, Leonardo Bonucci, ha parlato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, dopo il suo ritiro dal mondo del calcio. Ecco le sue parole
"io sono l’antipatico senza maschera. Sogno la Champions da tecnico Juve. Non rifarei la lite con Allegri in Juve-Palermo: è stata una reazione istintiva che potevo gestire meglio. Le scelte invece sono state conseguenze di situazioni vissute che mi hanno migliorato come calciatore e uomo. In questi giorni ho avuto la riprova di essermi comportato in modo giusto nel gruppo. La parte più bella sono i messaggi privati dei compagni. Ho fatto una carriera bella da antipatico, però non ho mai messo una maschera. Sono sempre stato me stesso e, quando ho sbagliato, ho pagato le conseguenze"
"Conte, ha messo in campo la linea magica, e avere dietro il numero uno al mondo, Buffon. Tra di noi oltre all’amicizia c’erano fiducia, conoscenza e talento. Ci completavamo, così abbiamo fatto la storia di Juve, Nazionale e calcio. L'addio alla Juve, una cicatrice che fa ancora male. Mi sarebbe piaciuto un finale diverso, però forse non è ancora arrivato. Dopo la rabbia iniziale ho riflettuto, ci siamo confrontati e rinunciare all’azione legale è stata la cosa giusta, perché per me la Juve è sempre stata tutto, da quando giocavo a pallone in camera con mio fratello. L’amore resta intatto. Mi piace la tattica e Conte ha cambiato il calcio, non solo la Juve, aprendo al gioco di posizione".
"Con Allegri per ciò che abbiamo vissuto insieme, pur nei contrasti, penso che si potesse gestire tutto diversamente, anche il non volermi più in rosa. Se dovessi incontrarlo al bar lo saluterei, ma non lo chiamerei io per un caffè".
"Quando giochi per la Juve non ti puoi accontentare del piazza-mento in Champions. La rosa di oggi può competere con chi è ar-rivato davanti, anche con l’Inter che ha fatto un percorso incredibile. Il valore c’è, nei momenti di difficoltà non è stata tenuta alta l’attenzione"