JUVENTUS GIOVANNI COBOLLI GIGLI - Sono moltissime le notizie che riguardano la Juventus di cui parlare in questi giorni. Dal ritorno di Del Piero all’Allianz Stadium che fa sognare i tifosi, al match di Coppa Italia di questa sera contro la Fiorentina, dalle ultime indiscrezioni sul calciomercato estivo, al finale di stagione ancora tutto da decidere. A Maracanà, trasmissione in onda su TMW Radio, è intervenuto l’ex presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli, trattando alcuni di questi temi. Di seguito le sue parole.
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Dopo Lapo Elkann, anche la Christillin si è lasciata sfuggire un commento non troppo buono per Allegri. Che ne pensa?
"Ho molta stima per la classe di Allegri, lui non vuole fare polemica e andare avanti per la sua strada. Sono pochi che sanno tenere i nervi saldi. Mi dispiace di più per quello della Christillin, avrei evitato di tirare in ballo Conte. E' stato lui che se n'è andato, che non era soddisfatto. Il ritorno di Allegri per me è stato giusto. Speriamo di vedere domani una partita accettabile e una vittoria con la Fiorentina".
Cosa non ha funzionato finora?
"Bisognava risolvere il problema di Ronaldo. L'acquisto non era da fare. Farlo uscire è stata una cosa delicata. E' venuto a mancare uno che faceva tanti gol. Poi non ha funzionato il centrocampo, che ancora oggi funziona a stento, ma sono tutte cose ereditate da una gestione sbagliata e da acquisti sbagliati. Critico qui Paratici e Andrea Agnelli, responsabile di scelte che non doveva condividere".
Allegri è un tecnico completo per lei e giusto per questa gestione?
"Ha una visione molto particolare del calcio, essenzialistica. Altri allenatori guardano di più al gioco. Però francamente è maturo come lo era due anni fa. Non è che i due anni di stop gli hanno provocato dei blackout come allenatore. Ci sono state alcune partite che avrebbero potuto mantenere un po' di buonumore. Con l'Inter si è data da fare, qualche segnale sta venendo fuori. I due nuovi acquisti sono stati fondamentali. Ho ammirato il coraggio con cui sono stati fatti questi acquisti. Credo e spero che siano la premessa per arrivare almeno quarti".
Ritiene che la presidenza di Andrea Agnelli sia ancora forte?
"C'è e finchè lui vorrà rimanere resterà. E' un membro importante della famiglia, ha un capitale importante nella società e difficilmente può essere messo alla porta. Deve rifare una immersione di umiltà e mostrare più capacità nello scegliere i suoi collaboratori. Non sono convinto che la presenza di Nedved sia utile. L'ultimo episodio che ha visto protagonista in tribuna Nedved dice che ha un suo pensiero su Allegri e non ha potuto cambiarlo. Io metterei un vicepresidente. Del Piero? Lo metterei presidente e basta. Se lo avessero fatto al momento giusto, secondo me le cose sarebbero andate molto meglio. Non solo conosce il calcio, ma ha la testa giusta. E' una persona su cui si dovrebbe puntare. Mi auguro che la sua presenza sia un bel segnale per il futuro".
Quarto posto della Juve a rischio?
"Si sono persi 4 punti in due partite, ora la situazione è seria e va affrontata con i nervi e la volontà giusta. Bene la Fiorentina, nella Roma Mourinho incide, quindi bisogna tener conto di questo. Nella Fiorentina vedo volontà, giovinezza, temo più la Viola".