JUVENTUS SARRI - C'era una volta una Juve che, almeno nelle intenzioni del suo allenatore, avrebbe dovuto dominare gli avversari col possesso palla e con le giocate individuali dei suoi campioni negli ultimi 16 metri. Una Juve che avrebbe dovuto dominare ogni match, mettendo se necessario sotto assedio le difese avversarie con la qualità dei suoi interpreti. Questa magnifica idea sembra però ora svanita. La Juve non punge, non morde, la squadra pare attraversare un'involuzione, dal punto di vista del gioco, preoccupante. E sotto assedio ci è finito proprio Sarri, l'uomo che avrebbe dovuto regalare il bel gioco unito ai risultati. Raramente quest'anno le due cose sono andate a braccetto, e così anche il secondo trofeo stagionale su due se n'è andato. Il tecnico, dal post gara contro il Napoli, è stato letteramente investito da una bufera mediatica che fa vacillare la sua posizione. Sarri si gioca il futuro nel prossimo mese e mezzo: se non sarà Scudetto (l'obiettivo minimo dei bianconeri), sarà addio?
Come evidenziato dai quotidiani sportivi oggi in edicola, è ufficialmente partito il processo all'allenatore della Juventus. Non mancano i paragoni con Gattuso, il quale ha dimostrato di sapersi adattare alle circostanze tattiche imbrigliando il gioco di Sarri e soprattutto facendosi seguire dal gruppo. Oggi invece i calciatori bianconeri sembrano non seguire più il tecnico nelle sue idee: un problema già evidenziato qualche mese fa. Si fanno paralleli anche con la Juve di Allegri, che aveva in Mario Mandzukic (scaricato da Sarri ancor prima di mostrare la sua eventuale scarsa utilità tattica) il suo ariete risolvi-problemi: nei momenti di difficoltà riempire l'area privilegiando l'efficacia a scapito dell'estetica, forse sarebbe stato utile. In ogni caso ora c'è poco tempo per i "se" e per i "ma": la Juve deve ricominciare a pedalare, e deve farlo in fretta. Lo Scudetto non può svanire, altrimenti...