JUVENTUS TACCONI INTERVISTA - In occasione della gara tra Juventus e Napoli, Stefano Tacconi ha fatto il suo ritorno all'Allianz Stadium per la prima volta dopo essere stato colpito da un aneurisma nell'aprile 2022. l'ex portiere bianconero ha rilasciato un'intervista a Tuttosport, in cui oltre a raccontare l'emozione per l'accoglienza riservatagli dai tifosi, ha trattato diversi temi legati alla Juve.
"È stata un’emozione stupenda, unica. Gli applausi, l’ovazione, è stata davvero una festa. Ero commosso, ma sapevo che il popolo bianconero non mi aveva mai abbandonato. Mi è stato sempre vicino in questi lunghi mesi, me lo diceva mio figlio che erano venuti fuori dall’ospedale per sostenermi. Il calore dei tifosi, insieme con quello della mia famiglia, sono stati la cura migliore per superare questo periodo".
"Un livello di difficoltà alto, perché il tiro era molto insidioso, con un tentativo di spizzicare anche di testa la palla per deviarla, ma Di Gregorio ha avuto ottimi riflessi, una grande reazione. Direi che ha iniziato bene la sua avventura in bianconero: è come fare gol e ti trasmette tanta fiducia".
"Bremer è pazzesco, a vederlo così sembra un animale per come si avventa sull’avversario, quasi fosse una preda. Sta maturando moltissimo, sarà il futuro della squadra".
"Se ne vanno via sempre i migliori... Quando è arrivato alla Juventus era spaesato, io ero capitano: c’è stato fin da subito un feeling reciproco, sentivo fosse giusto dargli una mano visto che si sentiva in difficoltà in un ambiente nuovo per lui. Eravamo molto amici, siamo stati insieme in Giappone e a New York. Me lo portavo sempre dietro. E ancora adesso ci sentivamo quasi tutti i giorni".