Senza ricorsi la Juventus entra in possesso della "seconda carta Covisoc"

14 Marzo 2023
- di
Redazione JN
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Inchiesta Prisma Juventus UEFA carta Covisoc
Tempo di lettura: 2 minuti

JUVENTUS UEFA INCHIESTA PRISMA - L'inchiesta Prisma va avanti nel suo percorso legale e tutte le carte, vecchie e nuove, scrive La Gazzetta dello Sport, sono in arrivo anche sulla scrivani dei dirigenti UEFA che stanno continuando a monitore la situazione della Juventus. Nel frattempo gli avvocati di Paratici e Federico Cherubini, riporta sempre il quotidiani, avrebbe chiesto e ottenuto di entrare in possesso della cosidetta "seconda carta Covisoc".

Uefa indaga sull'inchiesta Prisma e la Juventus riceve una lettera

Questa carta è una lettera scritta dal presidente della Covisoc Paolo Boccardelli per il procuratore federale Giuseppe Chiné prima del ricorso presentato al Tar. Gli avvocati della squadra bianconera affermerebbe che questo documento avrebbe potuto accelerare il processo e far cadere tutto il procedimento legale, e quindi anche la sentenza dal Collegio di garanzia del Coni.

Le parole di Boccardelli

Nella lettera Boccardelli, riporta La Gazzetta dello Sport, scrive:

"Nello svolgimento delle proprie attività istituzionali la Covisoc ha da ultimo individuato situazioni gestionali che, a proprio avviso, meritano un attento monitoraggio e ciò anche nella prospettiva dell’adozione di potenziali iniziative istituzionali da parte dei competenti organi della Figc.

Si tratta, infatti, di situazioni che presentano tratti concettuali ed operativi idonei ad incidere sui fondamentali dei bilanci delle società sportive professionistiche (e quindi mediatamente sull’equilibrio economico e finanziario delle stesse) e che iniziano a presentarsi con frequenza statistica non trascurabile ed in maniera sufficientemente generalizzata.

Faccio riferimento, in particolare, alle operazioni di compravendita di calciatori le quali, pur concluse per prezzi significativi, comportano flussi pecuniari assai più contenuti (se non nulli) in quanto sovente le reciproche posizioni di credito e debito sono regolate dai club a mezzo di compensazione.

Non è di certo il ricorso ex se all’istituto disciplinato dall’art. 1241 e ss. del codice civile a destare l’attenzione della Covisoc: al contrario, è la possibilità di ricorrere alla compensazione allo scopo di minimizzare (se non elidere) i flussi pecuniari reciproci fissando, al tempo stesso, prezzi di compravendita dei singoli assets su basi economiche di cui non sempre i fondamentali aziendali traspaiono in modo palese ed intelligibile.

Il che, ovviamente, determina una certa (non auspicabile) opacità informativa che rischia di risultare viepiù significativa in presenza di eventuali operazioni fra parti correlate".

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