MILIK JUVENTUS INTERVISTA CHAMPIONS LEAGUE - In ritiro negli USA con la Juventus, Arkadiusz Milik è stato raggiunto dai microfoni de La Gazzetta dello Sport, a cui ha rilasciato una lunga intervista. Tra i temi la scelta di restare nonostante l’esclusione dalla Champions League e gli obiettivi dei bianconeri per la prossima stagione.
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"Avevo scelto la Juve già un’estate fa e mi sono trovato molto bene. Qui si sente la storia, la tradizione, la maglia ha un peso diverso dalle altre. Abbiamo avuto un’annata difficile, però nel calcio queste cose succedono, noi dobbiamo solo pensare a migliorare. Abbiamo tutte le potenzialità per fare più punti dell’anno scorso e per vincere in questo club che ha sempre avuto come obiettivo quello di alzare trofei. Questa è anche la mia ambizione e voglio realizzarla qui. Non volevo andare da nessuna altra parte".
"Penso che sia troppo presto per parlare di scudetto, sarà fondamentale partire bene. Ci sono già stati cambi importanti nella rosa, alcuni giocatori sono andati via e ci sono giovani su cui sappiamo di poter contare, perché sono forti. Vediamo come vanno le cose, Allegri ha detto che per prima cosa dobbiamo tornare in Champions, poi si vedrà se siamo abbastanza forti per poter vincere lo scudetto".
"Non si sa che cosa succederà, tutto è possibile, ho sentito le parole di Giuntoli, se arriva un’offerta irrinunciabile tutti possono partire, perciò vediamo. Io spero che alla fine Dusan possa rimanere, per il resto per me non cambia nulla. Se vogliamo essere competitivi servono più giocatori forti in ogni ruolo, la concorrenza serve se si punta a vincere".
"Giuntoli ha fatto cose molto buone a Napoli. Abbiamo sempre avuto un buon rapporto, ha svolto bene il suo lavoro e così è arrivato alla Juve. L’ho trovato entusiasta e positivo, ma lui è così di natura. È uno che al giocatore dice la verità e non ciò che si vuole sentir dire, questo è molto importante".
"Leo ha scritto la storia della Juve, sappiamo che non è un momento facile per lui, perché come calciatore non ti aspetti mai queste scelte, soprattutto quando hai fatto davvero tanto per il club. Però sono decisioni tecniche e della società di cui non posso permettermi di parlare".