MOURINHO CREMONESE ROMA JUVENTUS - Durante la sconfitta della Roma contro la Cremonese il tecnico dei giallorossi Mourinho è stato espulso. Appare convulsa la situazione con il IV Uomo, e ancora tutta da verificare. Quanto detto dallo Special One nelle interviste post-gara, tuttavia, apre una riflessione su quanto la Juventus sia fondamentale per il calcio italiano. Anche per chi, storicamente, l'ha sempre osteggiata.
“Io sono emozionale, ma non pazzo e se ho reagito così qualcosa di grave è successo. Bisogna capire se posso fare qualcosa dal punto di vista legale perché Piccinini ha dato il rosso a me perché il quarto uomo gli ha detto di farlo. Purtroppo il quarto arbitro non ha l’onestà di dire quello che lui mi ha detto, il modo in cui l’ha fatto e come mi ha trattato. Questo ha originato la mia reazione. Voglio capire se esiste una registrazione audio per mostrare a tutti quello che mi ha detto. Non voglio neanche entrare nella dinamica che Serra è di Torino e noi domenica giocheremo con la Juve…”.
Mourinho sull'espulsione durante Cremonese-Roma
Un'espulsione per una discussione di campo. Più o meno giustificata. Ci penserà la giustizia, se sarà il caso, a fare chiarezza. Eppure, nel dopogara, ecco l'attacco velato alla Vecchia Signora o, peggio, a tutto quello che ruota intorno alla squadra più titolata d'Italia.
La riflessione è ancora più facile per il personaggio: Mourinho è un maestro di comunicazione, un fine conoscitore della psicologia dello sport e di massa, in grado di distogliere l'attenzione dai suoi ragazzi (che gran merito!), per scaricarla su se stesso o fattori esterni.
Questa volta, tuttavia, hai esagerato, caro Mourinho. La ricerca disperata dalla macchinazione o della sudditanza psicologica verso i bianconeri non fa altro che alimentare la certezza della centralità della Juve nello scacchiere del calcio italiano. Il cattivo contro cui scaricare frustrazioni, errori, fatiche e insuccessi.
La Juventus non era a Cremona. Non ha certamente influito sulla prestazione sottotono della squadra del portoghese. Eppure eccola lì, aleggiare. Fantasma minaccioso che allunga il proprio zampino per spingere un IV Uomo a espellere l'allenatore del prossimo avversario bianconero.
Perché, Mourinho lo sa bene, il sospetto è il più sviante dei sentimenti. Questa volta, però, lo sappiamo bene anche noi. Quanto serve la Juventus a Mourinho e a tutto il calcio italiano! Spesso incapace di guardare i propri limiti ed errori, pronto a nasconderli dietro le velate accuse di complottismo.
Che si sa, agitano le acque. Ma non risolvono ciò che non gira.