NERI CRISI JUVENTUS - La Juventus continua nel suo percorso altalenante di partite top seguite da prestazioni al di sotto delle aspettative. Sembra che i bianconeri abbiano perso la tenuta mentale e non riescano a mantenere la concentrazione sulla partita per più di venti minuti. Questa potrebbe essere solo una delle cause della crisi degli uomini di Massimiliano Allegri. Sulle pagine di TuttoSport, sul tema, è riportata un’analisi di Massimo Neri, ex preparatore atletico di molti club e nazionali tra cui i bianconeri al tempo di Fabio Capello. Queste le sue parole.
“Con un calendario così congestionato, con una partita ogni tre giorni, c’è davvero poco spazio per allenarsi e per migliorare quelle lacune evidenziate dalla Juve e, in generale, anche da altre squadre. Ci vuole tempo per ottenere dei risultati, come per esempio per esaltare velocità e intensità"
“Stiamo parlando di atleti che, se anche non si allenassero, avrebbero comunque un’autonomia in grado di reggere almeno un tempo. E’ impensabile che finiscano le energie in così breve tempo: sono convinto che, in questo caso, subentrino altri aspetti, come quello mentale e motivazionale, con un approccio sbagliato alla gara La preparazione non è l’unica causa di un ritmo blando, bisognerebbe scavare più a fondo. Anche perché lo staff tecnico è il primo a rendersi conto dei parametri fisici di ogni singolo giocatore: sa perfettamente chi è in condizione e chi no”.
“Come ho detto, non è facile in questo periodo, inserire degli allenamenti specifici per migliorare la risposta della squadra nello spazio di poco tempo considerando che giocano ogni tre giorni. Non è che si interviene oggi e domani la squadra corre a mille e sprinta, ci vuole pazienza e una giusta dose di equilibrio perché la dinamica è delicata: con una dose troppo massiccia si rischia di fare danni anziché trarre giovamento”.
“L’unico modo per recuperare le energie in un breve arco di tempo è riposare, svolgere allenamenti rigeneranti e seguire un'alimentazione che permetta il reintegro delle sostanze energetiche. Non c’è un esercizio che consente di fare subito il pieno di benzina”.
“Un tempo si dedicavano addirittura sette settimane alla preparazione estiva, poi siamo calati a 6 e a 5. Adesso, tra tournée e amichevoli, se ne dedicano due e i preparatori non hanno lo spazio sufficiente per il lavoro fisico-atletico. Per di più siamo di fronte a una stagione anomala, fatta da due tornei separati da un mese e mezzo senza partite. Con questo ritmo partita non è possibile allenare la forza e se non la si ha di base, alla fine la si perde e aumentano i rischi di infortunio. La velocità è figlia della forza, senza l’una manca anche l’altra”.