PANIZ JUVENTUS POGBA VLAHOVIC INTERVISTA- In un'intervista rilasciata ai microfoni di TMW Radio, nel corso del programma Piazza Affari, l'avvocato Maurizio Paniz ha parlato della Juventus, soffermandosi, in particolare, sulla situazione riguardante la probabile esclusione della Vecchia Signora dalla prossima edizione della Conference League e sul futuro di Paul Pogba e di Dusan Vlahovic.
“La Juventus secondo me sarebbe contenta di non fare le coppe la prossima stagione. La Conference League porta solo costi in più che non vengono pareggiate dalle possibiliti entrate. Mi pare un eccesso che i bianconeri abbiano l’ambizione di fare questa coppa. Secondo me, però, questo non piacerebbe alla UEFA perché la Juventus alzerebbe il livello anche commerciale della Conference League”.
“Penso che ci sia il 50% di possibilità che possa restare. È un giocatore non più giovane e negli ultimi anni ha avuto qualche problemino. Potrebbe, perciò, voler rilanciarsi in un grande club come la Juventus. L’offerta dall'Arabia resta però molto allettante. La Juventus ha tutti i giocatori in vendita a seconda delle proposte che arrivano. I bianconeri non possono strapparsi i capelli per un Pogba che nelle ultime stagioni non ha sorpreso. Arriverebbe anche qualche decina di milioni che aiuterebbe le casse”.
“Voglio essere molto franco. Non mi soddisferebbe né Scamacca né nessuno dei nomi che si legge. È chiaro che si potrebbe essere soddisfatti solo in caso arrivi Haaland o Kane. Io penso Vlahovic sia un grandissimo giocatore che ha vissuto un anno molto complicato. La voglia di tornare lo ha messo ancora più in difficoltà. Lui resta un grandissimo giocatore. Lo terrei a tutti i costi. Non vorrei succedesse quello che è successo con Dybala”.
“Per la Juventus non esistono le stagioni di transizioni. A volte si sente parlare di queste ma i bianconeri puntano sempre e solo ai vertici. Ogni giocatore preso o che si manda via viene fatto in funzione di migliorare. La scorsa stagione a causa degli infortuni c’è stato del minutaggio per giocatori che non ci si aspettava. Ogni dirigente che arriva alla Juventus si appropria di un DNA che si basa sulla voglia di vincere”.