RONALDO JUVENTUS INTERVISTA - Queste le parole di Ronaldo, ex campione nerazzurro, rilasciate sulle pagine de La Gazzetta dello Sport in merito alla lotta scudetto e al mercato dei big club di Serie A tra cui la Juventus.
“Inter, Juventus, Milan, le tre favorite, ma in ordine alfabetico. Chi sarà ‘la’ favorita lo vediamo a fine mercato. Che, fra parentesi, mi sta rovinando le vacanze”.
“Conosco abbastanza come funzionano le cose nel vostro campionato per sapere che la Juve non poteva permettersi un altro anno come quello passato. E sta andando sul sicuro. Allegri ha detto ‘Vincere lo scudetto è un dovere’, giusto? Anche fare meglio in Europa, credo. Ma intanto dopo due anni senza scudetto la Juve non ha pensato a lungo termine, ma a vincere subito. Altrimenti non sarebbe andata su Di Maria e Pogba, no? Gente che non ha niente da dimostrare, gente che sai cosa ti può dare e difficilmente non dà. E soprattutto: giocatori che in Italia fanno la differenza, possono vincere alcune partite anche da soli. Pogba? Quella è sfiga. Ma di sicuro ci sarà quando si deciderà la stagione”.
“Eh, lui lo conosco bene: a Madrid c’era chi andava allo stadio solo per vedere lui. Non gli daresti mai 34 anni, fisicamente sta ancora da dio. E giocando vede cose che quasi tutti gli altri non vedono. Lui non gioca, inventa: soprattutto assist. Vlahovic? Dentro l’area un bell’animale, ma va aiutato di più. Di Maria lo aiuterà”.
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“Se serve un regista? Questo lo sa Allegri. Io so che la Juve punterà allo scudetto, ma che la Champions è il sogno che rincorre da un sacco di tempo. E il passato è stato chiaro: per fare strada in Champions serve qualcosa di più, lì i gol non te li regalano. Né a Vlahovic, né a nessuno”.
“Quando rientra Chiesa? Me ne intendo di infortuni gravi, purtroppo. Lui probabilmente è il giocatore italiano più forte: per il suo modo di giocare gli servirà un po’ di tempo per ritrovare la forza e gli strappi di prima, ma avere nei tre davanti due giocatori così diversi e così complementari come lui e Di Maria permette di giocare in tanti modi. E di cercare un calcio molto offensivo: quello che serve in Europa, dove è più facile vincere giocando che speculando. Anche se può succedere pure il contrario”.
“È il discorso che facevo prima: De Ligt ha 22 anni, per almeno dieci può essere uno dei difensori più forti del mondo. Però Bremer non è vecchio e viene da un grande campionato: nell’immediato, se saprà ripetersi, non darà alla Juventus molto meno di quello che le avrebbe dato De Ligt”.
“Come ai miei tempi? No, io penso che chi vince lo scudetto non si può mai considerare, fuori dalla lotta per vincerlo di nuovo. Perlomeno in partenza. Il Milan parte almeno alla pari con Inter e Juve, dunque le favorite sono tre. E forse ancora più staccate dalle altre rispetto all’anno scorso”.
“Perché c’è una base importante, fatta di giocatori e di un’idea di calcio che immagino resterà, ma si può ancora migliorare”.