JUVENTUS RONALDO SARRI - Era l'uomo più atteso, ma questa non è una novità. Essendo nella ristretta cerchia, insieme a Messi e forse Neymar, dei giocatori più forti al mondo, CR7 è sempre sotto la lente d'ingrandimento. E (quasi) sempre tiene fede alle altissime aspettative che si hanno su di lui. Non è accaduto ieri sera però, nello scialbo pareggio dello Stadium che comunque ha consegnato alla Juve l'accesso alla finale. Una partita disputata dopo 96 giorni di stop non può essere come le altre. Uno stop che mai era stato così lungo nella carriera del portoghese. Forse il fato si è ricordato di questa anomalia, e ci ha messo lo zampino: Cristiano ha addirittura sbagliato un rigore. Una cosa che non gli accadeva dal 2019 contro il Chievo. E che, in generale, accade esattamente una volta l'anno. Al di là dell'errore dal dischetto - che ha probabilmente condizionato il fuoriclasse nel resto del match, come sostiene anche Sarri, ndr - è la prestazione ad aver lasciato interdetti. Nessun allarme però, anzi.
Ieri CR7 è stato schierato da centravanti puro, con Douglas Costa a sgroppare sulla sinistra e Dybala "alla Messi" sul piede invertito, a destra. Una soluzione che Sarri ha studiaro da tempo, ma che nella congestione delle partite e degl iimpegni non aveva mai potuto lanciare dal 1' sul campo. Esperimento fallito? Macché. Il tecnico bianconero aveva già messo in preventivo delle difficoltà di interpretazione delle nuove posizioni. In più tutto risulta amplificato dalla difficoltà di dover brillare in una partita decisiva giocata a porte chiuse dopo 96 giorni. Col peso di un rigore sbagliato. Per il futuro, se Cristiano Ronaldo sposerà in pieno la nuova collocazione tattica, Sarri avrà a disposizione un attaccante, ancora tra i più letali al mondo, stabilmente centrale con tante occasioni per far male all'avversario. Le vittorie si costruiscono anche così, passando per degli inevitabili incidenti di percorso.