SARRI INTERVISTA JTV SCUDETTO JUVENTUS - Maurizio Sarri ha realizzato un sogno, vincendo uno scudetto che sognava da oltre 50 anni. La Juventus ha vinto il nono titolo di fila in Serie A, grazie alla vittoria di ieri contro la Sampdoria per 2-0. Queste le sue parole, in un'intervista rilasciata a JTV.
“Cosa ho pensato al fischio finale? Che ero Campione d’Italia dopo averlo sognato per 50 anni minimo. È stata una stagione difficile per tutto quello che è successo, abbiamo vinto il titolo il 26 luglio dopo 12 mesi e 20 giorni dall’inizio dell’attività, quindi resta la stagione complicata. Dopo il lockdown ho apprezzato molto l’aspetto umano dei ragazzi, li ho visti maturati come persone dopo questa esperienza e di questo sono molto contento”.
“Non lo so con esattezza, so che i ragazzi sono un gruppo forte. Vincere è difficile, continuare a vincere è difficilissimo. Trovare la forza di continuare a vincere dopo otto anni consecutivi è incredibile. Questi ragazzi hanno vinto con tre allenatori diversi, hanno lottato anno per anno e quando nel calcio e nella vita si dà qualcosa di bello per scontato è un grande errore. Quando vinci lo Scudetto è perché lo hai lottato e conquistato giorno per giorno”.
“A livello di risultati la vittoria con l’Inter e quella con la Lazio penso che siano momenti particolarmente importanti nella nostra stagione. Ci siamo messi nelle condizioni di essere in vantaggio, di poter sbagliare qualche partita come abbiamo fatto ma come hanno fatto quasi tutti dopo il lockdown. Questi sono i momenti chiave: all’andata la vittoria a Milano con l’Inter, al ritorno il successo contro la Lazio”.
“Molti dicono che non abbiamo un buon rendimento post Covid, ma in realtà siamo entrati alla ripresa del campionato con un punto di vantaggio sulla Lazio e sei sull’Inter che però aveva una partita in meno. Abbiamo ampliato tutti i vantaggi che avevamo in maniera consistente. Stanotte (ieri, ndr) penserò che negli ultimi dodici mesi ho vinto uno Scudetto e una Coppa Europea, di allenatori italiani in attività che l’hanno fatto non ce ne sono poi molti”.