SARRI SCUDETTO JUVENTUS INTERVISTA - La felicità di Maurizio Sarri. Il tecnico della Juventus, infatti, vince il suo primo titolo da allenatore. Queste le sue parole rilasciate a Sky Sport, al termine del match vinto dai bianconeri per 2-0 sulla Sampdoria.
“Lo scudetto ha un sapore forte, particolare, vincere è difficile, ogni anno è complicato e difficile. Nello sport non c’è niente facile. Qualcosa di grandioso e particolare, dopo otto anni che vincono non era semplice. Avevo la paura della secchiata, per quello sono stato dentro. Per Dybala è difficile, la sensazione è che ci sia un problema muscolare. Differenza tra Juventus e Napoli? Cristiano e Dybala fanno la differenza, la differenza è la società, il presidente è un grande personaggio, sta vicino, la dirigenza è vicina. La società si sente molto qui. Bisogna capire il modo di pensare della società, entrare in punta di piedi e cambiare le cose che piacciono a me. Non si può venire dove si vince ed imporre. Lo scudetto non era scontato, Ronaldo e Dybala sono giocatori particolari, non era semplice farli convivere, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Prima del lockdown avevamo una sensazione di solidità, ma in tantissimi hanno avuto momenti difficili in una partita".
"In ogni spogliatoio c'è un momento di discussione e confronto per trovare punti in comune... penso che sia qualcosa di normale, è successo ogni anno avere scambi di opinione, cercare miglioramenti. Per me è stato normale, ma credo lo sia stato in tutte le collaborazioni: è un momento da affrontare, più a viso aperto s'affronta più problemi si risolvono".
"Farei a meno di pensare alla Champions, stasera. Almeno una notte di serenità vorrei passarla, anche i ragazzi. Ora arriva il bello e il difficile. Vediamo come ci arriviamo, come dissi subito post lockdown, ci sono squadre che ci arrivano con una partita, noi con queste. Abbiamo lasciato qualcuno per strada, speriamo di non aver lasciato Paulo stasera. È un torneo che non può avere previsioni, ogni squadra ha una storia particolare.mportantissimo è superare il Lione. Ho la sensazione che poi a Lisbona possa succedere di tutto".