Serie A, Spadafora avverte: "Non ci facciamo condizionare. Il campionato riprenderà solo dopo..."

13 Maggio 2020
- di
Redazione JN
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Tempo di lettura: 2 minuti

SERIE A SPADAFORA – Intervenuto in Senato per fare il punto sulla situazione dello sport e del calcio in Italia, il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha rilasciato delle dichiarazioni a proposito del tema più caldo del momento: la possibile ripresa del campionato di Serie A. Ecco le sue parole.

Spadafora sullo sport in Italia

"Sin dall’inizio ho mantenuto rapporti con tutti gli organismi sportivi, a partire dal CONI e le federazioni. Per avere la percezione immediata per prendere giusti provvedimenti. Mi sono tenuto in contatto anche con gli altri ministri dello sport europei per una linea comune. Era inevitabile fermarsi, l’abbiamo capito anche dalle Olimpiadi, ma anche da Europei o giro d’Italia. La linea del Governo è stata sempre di prudenza e tutela della salute, le immagini delle persone portate via tornano ancora in mente, sono di poche settimane fa. Per questo procediamo con prudenza alla riapertura. Abbiamo iniziato dall’attività motoria per gli italiani, ma anche gli allenamenti individuali. Riapriremo le strutture sportive al massimo entro il 25 maggio, se possibile anche prima. Stiamo lavorando senza sosta per dare risposte al mondo dello sport, anche se l’attenzione è concentrata sul calcio".

Spadafora sulla possibile ripresa della Serie A

"Sono consapevole dell’importanza social del calcio. Dati alla mano è un’industria importante con un giro d’affari importanti e dà al fisco oltre 1mld l’anno, ma è eccessivo l’inasprimento del dialogo, anche agli occhi degli italiani che pensano alla salute. Le osservazioni del CTS saranno prese in considerazione dalla federazione che riadatterà il proprio protocollo per riprendere gli allenamenti di squadra dal 18. Poi resterà la necessità di definire la riapertura del campionato, su questo vorrei essere chiaro: il campionato se riprenderà sarà perché ci sarà una successione di protocolli per avere la sicurezza di tutti. Non era possibile in un nessun modo decidere in fretta o su spinte strumentali. L’incertezza riguarda tutti, gli unici che hanno deciso sono sugli stop di Francia e Olanda mentre gli altri hanno man mano rinviato per valutare la curva di contagi. Il Governo tiene una linea coerente e prudente, le pressioni non ci condizionano".

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