SPORTING LISBONA JUVENTUS PAGELLE- La Juventus pareggia in Portogallo contro lo Sporting Lisbona e si qualifica alla Semifinale dell'Europa League. Tanta fatica ma, alla fine, risultato raggiunto. Ecco le pagelle dei giocatori bianconeri della redazione di Junews.it
SZCZESNY, 6- Il rigore è centrale e non irresistibile ma, come si sa, è sempre un terno al lotto. Non possiamo dargli colpe. Per il resto sicuro nelle occasioni in cui viene chiamato in causa. CONCENTRATO.
DANILO, 6- - Il meno è per i due errori nel finale. Un'apertura sbagliata verso Alex Sandro e un buco che lancia Esgaio verso la porta bianconera. Solita serata di leadership e concentrazione, solo leggermente meno pulita. IMPRECISO.
BREMER, 6.5 - Prima di lasciare il campo per infortunio è solido, attento. Nel primo tempo un suo intervento leva, di fatto, il gol allo Sporting. Sempre una certezza. SICUREZZA.
(GATTI, S.V.).
ALEX SANDRO, 5.5 - Né Kostic né Chiesa gli danno una mano particolare con Edwards che, sulla sinistra della Juventus, fa quello che vuole. Meglio Kostic nell'aiutare il brasiliano nel finale. Sbaglia un paio di scelte e, spesso, attacca un giocatore velocissimo invece di temporeggiare. Buon per lui che non nasca un gol. IN DIFFICOLTA'.
CUADRADO, 6.5 - Tra i bianconeri, probabilmente, quello che ci mette più voglia ed energia. Le sue incursioni sulla destra, soprattutto nel secondo tempo, creano pericoli per lo Sporting, che gli avanti della Juve non sfruttano. Al minuto 85 ha ancora gamba per saltare due avversari e puntare l'area avversaria. MOTIVATO.
LOCATELLI, 5.5 - Il centrocampo della Juventus non può faticare a tenere palla per due minuti consecutivi. Contro nessun avversario. E, di certo, non contro uno Sporting motivato ma non irresistibile. Si avvicina alla sufficienza per un paio di lanci precisi e in verticale del primo tempo e, soprattutto, grazie a una chiusura provvidenziale al minuto 94. Un po' pochino, anche se importante. DIESEL.
MIRETTI, 6 - Senza infamia e senza lode. Da sottolineare come, nonostante non sia certo al fulcro del gioco, provi a giocare in verticale con qualche inserimento interessante. IN CRESCITA.
(POGBA, 5 - Fatica a reggere il ritmo di una gara che i lusitani mettono molto sul piano fisico e della velocità. Può starci, visti i pochi minuti nelle gambe. Il suo rientro a pieno regime appare fondamentale. AFFATICATO.
RABIOT, 6.5 - Segna il vantaggio che manda la Juventus in semifinale. E non è poco. Causa un rigore in modo piuttosto grossolano. E anche questo non è poco. Tanta sostanza e corsa a centrocampo e, ci piace sottolinearlo, è uno dei pochi che cerca passaggi in avanti invece che all'indietro. PERNO.
CHIESA, 5 - Partita nervosa dell'esterno, che non si cala nello stile dell'arbitro e si infastidisce ai tanti contrasti (spesso duri) degli avversari. Poco lucido, con tanti errori di impostazione e di passaggio. Serata decisamente no. SPAESATO.
(KOSTIC, 6 - Non incide in attacco ma, rispetto a Chiesa, prova a limitare i danni sull'imprendibile Edwards. Bravo a farsi putare e a temporeggiare in almeno tre occasioni, una delle quali costa all'esterno avversario l'ammonizione per simulazione. ATTENTO).
VLAHOVIC, 5 - Un mistero. Dove sia finito il giocatore dell'inizio dell'esperienza bianconera sarebbe un caso da X-Files. Non tanto per le occasioni fallite (quasi mai nitide), quanto per le sponde sbagliate, i passaggi approssimativi e la sensazione di un oggetto alieno nello scacchiere della Juve. MISTERO.
(MILIK, S.V - Non tanto per i pochi minuti giocati, quanto per i pochi palloni che la Juventus gli fornisce. Nel 5-3-1-1 finale il suo ruolo pare solo quello di correre e coprire. SACRIFICATO.
DI MARIA, 7- Il migliore della Juventus. Soffre l'atletismo della partita e la fisicità che concede l'arbitro ai contrasti ma, ogni pallone filtrante che nasce dai suoi piedi è un'illuminazione per lo sterile attacco bianconero. Insieme a Cuadrado è uno dei pochi che punta e salta l'uomo, aprendo varchi e spazi. PREDICATORE.
ALLEGRI, 6- Se la partita costruita dal mister è quella di difendere il gol di vantaggio, è ben fatta. Rispetto alla Juventus solida delle finali di Champions, tuttavia, questa formazione dà l'impressione di essere vulnerabile. Il risultato comunque arriva e, come ripete spesso l'allenatore toscano, questo è quello che conta. Che fatica però...
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