SUPER LEAGUE JUVENTUS BARCELLONA LAPORTA - Per essere un progetto durato solamente 48 ore, la Super League ha scatenato un dibatitto forse maggiore rispetto alla sua (mancata) messa in pratica. Nelle varie minacce di sanzioni e di controbattaglie legali, lo schieramento è chiaro: da una parte la UEFA, dall'altra i tre club ribelli - Juve, Real Madrid e Barcellona - che non sono ancora usciti ufficialmente dal progetto. Proprio il Presidente dei catalani, nel corso del suo intervento all'Assemblea dei soci del club blaugrana, ha parlato senza mezzi termini delle grandi pressioni ricevute dall'organismo istituzionale del calcio europeo. Ecco le sue parole.
"Il progetto Super League è ancora vivo e in piedi. C’è un tribunale che ha sentenziato come la UEFA non possa intraprendere azioni contro la Super League. La UEFA invece ha minacciato e fatto pressione. Solo due club hanno abbandonato il progetto di propria volontà e la UEFA ha continuato a fare pressioni. Così hanno lasciato anche gli altri club inglesi. La UEFA ha minacciato le esclusioni dalla Champions e così hanno lasciato anche Atletico, Inter e Milan. Solo per questo. Non chiederemo mai scusa per voler essere padroni del nostro destino. La UEFA ha aperto un procedimento disciplinare contro di noi e il tempo ci sta dando ragione. Ora ci hanno accettato in Champions. Abbiamo dato vita alla Super League perché vogliamo bene al calcio e il calcio è in una situazione complicata. I giovani vogliono partite più affascinanti, è cambiato il loro modo di guardare il calcio. E la UEFA ha fatto solo demagogia, mai abbiamo voluto mettere in discussione i campionati nazionali. Vogliamo che la Superlega sia la competizione più affascinante del mondo. E ha un meccanismo di solidarietà molto più importante di quello della Uefa, 400 milioni destinati alle altre squadre invece dei 180 della UEFA. Il formato della competizione sarà molto più interessante e affascinante".
