INTER JUVENTUS RONALDO - Nell'epopea delle sfide tra Juventus ed Inter, una delle immagini più caratterizzanti - soprattutto per i tifosi nerazzurri - è certamente l'episodio che, nella stagione '97-98, vide coinvolti in area di rigore Mark Iuliano, il difensore bianconero, e Ronaldo, il Fenomeno nerazzurro. La mancata concessione del calcio di rigore scatenò polemiche dure a morire negli anni. Lungi dal restringere la popolarità dell'attaccate verdeoro a quell'episodio, l'ex centravanti dell'Inter è stato uno dei grandi attori dell'infinita saga andata in scena tra le due squadre. Per un curioso caso di omonimia, oggi Ronaldo si trova a parlare di...Cristiano Ronaldo, quello della Juve. E lo fa in termini più che lusinghieri. Esaltandone la qualità e la calsse. Ecco le parole del brasiliano rilasciate a La Gazzetta dello Sport in un'intervista pubblicata oggi.
"Inter-Juventus? Non è ancora una partita decisiva: vale soprattutto per l’autostima, per capire quanto si è pronti a lottare a quel livello.Se invece intende che lo scudetto se lo giocheranno loro due ci sta, ma il Milan non ce lo mettiamo? Questa stagione è molto particolare: da campionato con sorpresa finale. E il Milan mi sta sorprendendo: calcio offensivo ,veloce, giocatori di qualità.E poi, Ibrahimovic: lui ha sempre detto di considerarmi un idolo, io lo considero un caso forse unico, un esempio che fa bene al calcio. Se anche non avessi avuto tutti gli infortuni che ho avuto, non sarei mai arrivato a 40 anni come lui. Mai".
"Cristiano e’ un giocatore diverso rispetto a quando lo vedevo nel Real Madrid, ha imparato a gestirsi e però una cosa mi pare identica a prima: può stare nell’ombra per quasi tutta la partita e poi decidere in un minuto. Lukaku sposta anche gli alberi... Molto diversi, un punto in comune: quando hai un giocatore così, fai fatica a non appoggiarti a lui. Soprattutto a uno come Lukaku: ma se fa quasi un gol a partita è un bell’appoggiarsi, basta non aspettarsi che faccia i ricami con il pallone".
"De Ligt se è in giornata, inizia a martellarti e non ti molla più. E diciamo che ho un sospetto: con De Ligt vicino, rende di più anche Bonucci. Ma la vera assenza pesante per la Juve è un’altra: quella di Dybala. Gli avevo rivisto la gamba giusta, la voglia di inventare. E quel colpo di tacco per Chiesa, contro il Milan, mi sembrava un segnale. Peccato: se c’è Dybala è più facile vedere bel calcio".