JUVENTUS DYBALA PIRLO - Una delle teorie sociali più interessanti dell'ultimo secolo, quella denominata "la profezia che si autoavvera", appare perfetta per spiegare il momento vissuto da Dybala. Secondo la succitata tesi, la profezia che si autoadempie, o che si autorealizza, è una previsione che si compie per il solo fatto di essere stata espressa. Tutto questo sembra calzare alla perfezione per la situazione di Dybala. Le insistenti voci secondo le quali la Joya avrebbe faticato nel modulo di Pirlo - nonché la difficile convivenza col duo Moraldo, ndr - stanno trovando la loro sublimazione sul campo. Dybala appare smarrito. Dybala non incide. Anche nelle occasioni, come a Benevento, in cui è stato assente l'ingombrante CR7, l'argentino non è stato determinante. Forse nemmeno è apparso determinato a riprendersi la sua Juve, quella che si è nutrita dei suoi gol decisivi per vincere il nono Scudetto consecutivo.
La Gazzetta dello Sport oggi in edicola approfondisce il tema legato alla crisi del giocatore argentino. Dopo aver giustamente evidenziato i guai fisici patiti dall'ex Palermo - prima la ricaduta del vecchio infortunio, poi l'infezione alle vie urinarie, ndr - il quotidiano si sofferma su questioni squisitamente tattiche. La posizione in campo, sia insieme al Moraldo che con la coppia orfana di uno dei suoi attori, è una matassa difficile da sbrogliare. Dybala sta facendo fatica a trovare la giusta collocazione tattica. Sempre più lontano dalla porta, sempre più defilato sull'out destro, l'argentino non riesce a trovare facilmente la via del gol. Il confronto con lo scorso anno è impietoso. A questo punto della stagione la Joya sotto la gestione Sarri aveva già realizzzato quattro gol. Quest'anno uno solo. E per gentile concessione dello sfortunato portiere del Ferencvaros, nel match di Champions in Ungheria.
Per tornare alla teroia sociologica di cui sopra, sembra che lo stesso Dybala si possa essere preventivamente convinto di essere un problema per la Juve. L'assenza di un episodio che possa risveglliare l'autostima del calciatore è atteso come una manna dal cielo non solo dal diretto interessato, ma da tutto lo staff bianconero. L'MVP della passata stagione è una risorsa tecnica troppo importante: pensare di poter fare ancora a meno del miglior Dybala sarebbe delittuoso...