YILDIZ JUVENTUS ALLEGRI - Ecco un'analisi su Kenan Yildiz. Il suo impatto nel mondo Juventus, il suo stile di gioco e come viene utilizzato da Mister Massimiliano Allegri.
La Juventus quest'anno sta decisamente riscattando quanto di negativo si era visto nella stagione 2022/23, sia in campo che fuori, per le vicende che l'hanno penalizzata e condizionata. Una stagione da dimenticare sotto ogni aspetto. Alla squadra di Allegri quest'anno si possono si recriminare le solite pecche sul gioco (che a inizio 2024 appare in netta crescita e miglioramento), ma a questi ragazzi non si può dire che non siano un gruppo compatto e che ci crede sempre. Lo testimonia un veterano come Szczesny che, dopo la gara con la Roma, ha detto: "È un gruppo fantastico che ha fame di tornare a vincere trofei". Questa fame e questo entusiasmo sono frutto anche di una Juventus giovane e più coraggiosa, che non ha paura di valorizzare i suoi giovani mettendoli in gioco.
Il caso più eclatante è sicuramente quello di Kenan Yildiz. Il giovane, che ora sta trovando minuti, complici anche gli acciacchi di Federico Chiesa, è il giocatore del momento in casa Juventus. La giovane stella turca è sbarcata a Torino l'estate scorsa a parametro zero, dopo una vita nella giovanili del Bayern Monaco. Appena arrivato ha mostrato subito grandi cose con la Juventus Next Gen e l'anno scorso già si vociferava e si sentiva parlare di lui come di un giocatore dal talento immenso e dal potenziale ancora più sconfinato.
Nella stagione 2023/24 pare essere arrivato il definitivo salto coi grandi e probabilmente la Juventus Next Gen dovrà fare a meno delle sue prestazioni e del suo talento. Mister Allegri non si è mai nascosto e ha sempre usato parole al miele per il giocatore, anche quando dopo il suo esordio a Udine nella prima giornata del campionato di Serie A 2023/2024, l'aveva criticato per essersi "toccato troppe volte i capelli".
Ma come e dove gioca Kenan Yildiz? In queste ultime partite del girone di andata e di Coppa Italia è stato utilizzato come "sostituto naturale" di Federico Chiesa (definito così da Allegri), ovvero come una seconda punta molto mobile in un attacco a due, assieme a un centravanti più da area di rigore come Vlahovic o Milik. Fa del dribbling nello stretto la sua arma migliore e a testimoniarlo sono i due strepitosi gol segnati contro Frosinone e Salernitana. O le brusche sterzate da destra verso sinistra, che disorientano completamente il difensore, per poi calciare incrociando il tiro col mancino, avendo più specchio. Si col mancino, anche se il suo piede preferito sarebbe il destro, ma questo ragazzo ha talmente tanto talento nei piedi, che destro o sinistro poco cambia. Per non parlare della sua esultanza con la linguaccia, che per i tifosi bianconeri vuol dire solamente una cosa...
Il termine seconda punta è limitativo però per questo giocatore. Molte volte infatti lo vediamo abbassarsi molto, specialmente sul versante sinistro del campo, dove una volta palla al piede punta l'uomo sprigionando tutto il suo talento nel dribbling in velocità, per poi tentare la conclusione quando si trova in prossimità dell'area di rigore. Magari era proprio questo che mancava alla Juventus, un giocatore in grado di puntare e saltare l'uomo in un modo spregiudicato e che accendesse qualcosa anche nei tifosi, abituati in questi anni a vedere un gioco alle volte forse troppo poco spettacolare e più efficace. Una cosa è sicura, il futuro della Juventus sembra essere in ottime mani.